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Bianchi, belli e …fragili come la neve!!!

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Ero partita con altri propositi , questi fiocchi di neve dovevano essere confezionati in una scatola trasparente con una bella carta velina argentata e preparati per essere regalati ad una amica che adora le meringhe!

Quando ho iniziato a posizionare i primi nella scatola il primo “crik”, accidenti però come sono delicati pazienza , ho pensato ne ho altri, questo…lo mangio io gnam…, e poi un altro gnam,ancora gnam e gnam basta!!! Si rompevano tutti.

Però come erano belli!!! E come stavano bene sulla tovaglia preparata per fare le foto. Idea! Sono talmente belli che li rifarò per la tavola delle feste , ho deciso di sistemarli qua e la nel mio grande tavolo proprio come se ci fosse caduta della neve, insieme a qualche confetto argentato per riprendere i colori del mio Natale. Saranno eleganti e doneranno una leggerezza particolare, un decoro che alla fine della serata (e per i più golosi anche durante ;)) potrà essere “sciolto” in bocca con gran piacere. Da un disastro se volete anche prevedibile poiché si tratta di fiocchi di neve di meringa, una soluzione veramente particolare, quella che cercavo!

Fiocchi di neve per la tavola

1 Teglia
Facile
2 ore

Ingredienti

  • 80 g di albume d'uovo
  • 160 g di zucchero

­Procedimento

  • Montate le chiare con metà dose di zucchero, dovete ottenere una schiuma densa lucida e sostenuta.
  • A questa aggiungete il restante zucchero amalgamandolo semplicemente con la frusta a mano, con un movimento delicato mi raccomando.
  • Versate il composto in una sacca da pasticcere e disegnate con la meringa i fiocchi di neve.
  • Mettete in forno ad asciugare ad una temperatura che non superi i 60 gradi se non volete fare fiocchi di “caffè”... per almeno un paio di ore.
  • Sistemate i fiocchi delicatamente in una scatola di latta e non muoveteli più fino a quando dovrete utilizzarli.
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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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