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Il pane a fisarmonica farcito

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Meraviglioso e divertente, non trovate? Il nome è stato dato da Laura che appena l’ha visto sul tavolo ha esclamato “Mamma hai fatto il pane a fisarmonica!” l’ho già detto che in casa ho una “copy”?
Per fare questo pane mi sono ispirata liberamente al classico pane americano “impanato“ di burro e cannella, vi propongo la mia versione italianissima farcita in due varianti.


Si ben due perchè era talmente buono che l’ho rifatto modificandola un po’ dovevo finire il ciauscolo che avevo comprato per la prima versione no?
Non vi spaventate, la sua esecuzione è davvero semplice, peccato non avere le foto passo a passo come nelle ricette di Chiara, lo so che le mie a confronto sembrano lunghe e difficili ma io non ce la faccio a fotografarmi, almeno che tra i miei lettori non si offra qualcuno disposto a farlo? Si potrebbe portare via in cambio la preparazione 🙂

Come avrete intuito dalla mia presenza un po’ a saltelli è un periodo pieno di cose da concludere e altre da progettare “ex novo”, ci saranno delle novità e ovviamente sarete i primi a saperlo.
Le mie piccole partecipazioni televisive alla Prova del Cuoco continuano, è stato bello poter conoscere Antonella Clerici, una grande professionista e rivedere gli autori ed i ragazzi della redazione, sempre molto gentili e disponibili.
Non vi nascondo che l’emozione in studio è sempre fortissima, le gambe mi tremano fino a quando non comincio a cucinare, dopo di che non mi accorgo più di nulla e mi sembra di stare facendo semplicemente due chiacchiere in cucina con un’amica, una cucina un po’ affollata certo con persone intorno che ti chiamano e gesticolano per segnarti i tempi e i cameramen che ti puntano addosso le telecamere ma io sono abituata ad avere a che fare con i “disturbatori”, in casa posso allenarmi quotidianamente nella mia cucina;).
Vi lascio la ricetta di oggi in previsione di qualche uscita fuori porta, che dite ci prepariamo già per il 1 Maggio?

Il pane a fisarmonica

Media
30 minuti
40 minuti

Ingredienti

  • 500 g di farina
  • 15-20 g di lievito di birra
  • 1 uovo
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva (più olio per lucidare e ungere le fette di pasta)
  • 2 cucchiaini di sale fine
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 250 ml circa di acqua per impastare
  • 150 g di pecorino non stagionato
  • 150 g di ciauscolo (per l'altra versione al posto del pecorino ho messo 200 g circa di ricotta ben asciugata e scaglie di pecorino stagionato)

­Procedimento

  • Impastate la farina con il lievito, l'uovo, il sale, il cucchiaino di zucchero,l'olio, aggiungendo l'acqua quanta ne prenderà la farina per avere un impasto morbido ma sostenuto.
  • Lasciate lievitare coperto.
  • Trascorso il tempo prendere l'impasto e stendetelo a rettangolo, dividetelo in due strisce per la lunghezza, predente la prima striscia, ungete con olio la parte alta in modo che i due lembi di pasta quando si ripiegheranno non rimarranno attaccati.
  • Ora distribuite la farcia (ciauscolo a pezzetti e formaggio) lungo l'impasto e ripiegate in due per formare una lunga tasca imbottita.
  • Ungete la superficie e tagliate a quadrati per la larghezza del vostro recipiente da plumcake (il mio è lungo 30cm per 10).
  • Iniziate ad inserire le vostre tasche di pasta farcite unte da una parte e dall'altra posizionandole in piedi una attaccata all'altra.
  • Procedete anche con l'altra striscia.
  • Vedendo l'immagine del pane cotto si può immaginare meglio la lavorazione.
  • L'olio serve per fare in modo che le fette di pane una volta cotte si aprano sopra ma sotto rimangano a portafoglio farcite e ben chiuse, in modo che per prenderne un pezzo basti afferrare i due lembi della tasca e staccarla da quella seguente senza fare uso del coltello.
  • Insomma, spero di essere stata chiara altrimenti prima o poi lo rifarò e magari farò qualche foto.
  • Una volta sistemate tutte le tasche lasciate riposare nuovamente per almeno 30 minuti.
  • Poi cuocete a 180/190gradi per circa 40 minuti.

Note

Se volete potete lucidare la superficie con uovo sbattuto, io ho usato solo l'olio extravergine per mantenere più rustico l'aspetto.

 

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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