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Noi la pizza la facciamo così, e voi?

vai subito agli ingredienti

Qual’è il gioco più divertente che possiamo fare con i nostri bambini in cucina (e non)?
Se chiedo alle mie figlie che cosa vogliono cucinare mi danno sempre un’unica risposta – facciamo la pizza mamma! –

Si perché vedere cadere la farina, toccarla, farle prendere corpo aggiungendo l’acqua e gli altri pochi ingredienti, lavorarla, lavorarla senza che nessuno ti dica basta, sbatterla perché tanto non si rompe, a volte anche lanciarla addosso alla sorella – beh, no bambine, questo no!- insomma tutto ciò rappresenta divertimento allo stato puro , così non importa se poi dovrò raccogliere i pezzi dappertutto, in fondo si sono divertite e nello stesso tempo avremo pronta la cena, cosa desiderare di più?

Ma in quanti modi si può fare la pizza? Per carità non tocchiamo questo argomento, come vai a cercare e a leggere in giro ti accorgi che ognuno ha la sua ricetta e il suo modo per fare la pizza e di solito non la cambierebbe mai per niente al mondo.
Io ho nel quadernino diverse versioni che le faccio mie a seconda delle necessità e soprattutto del tempo che ho a disposizione. Vero è che quando voglio fare della pizza buona, mi organizzo per tempo e comincio il giorno prima a preparare l’impasto, che metto poi in frigo e utilizzo il giorno dopo. Se invece la richiesta viene al momento da qualcuno dei miei, allora la preparo utilizzando il lievito madre disidratato che compro nei negozi bio, lo trovo un ottimo compromesso al posto del meraviglioso lievito di pasta madre, un altro “figlio” da curare e alimentare in questo momento proprio non lo posso mantenere, nonnò, ci mancherebbe solo lui adesso.

Curiosando nelle rete posso solo dirvi che ho messo da parte per fare prima o poi una prova la ricetta di Anice e Cannella della sua pizza senza impasto e la pizza in teglia con lunga maturazione di Adriano, prima o poi…
Per quanto la ricetta di casa a noi piace croccante e sottile dunque, noi la pizza la facciamo così.

La nostra pizza

1 teglia
Media
3 ore

Ingredienti

  • 600 g di farina O
  • 4/5 g di lievito di birra
  • 350/400 ml di acqua circa
  • 1-2 cucchiai di olio extravergine
  • 1 cucchiaio raso di sale

­Procedimento

  • Se mi aiutano le bambine mettiamo la farina in una ciotolona, aggiungiamo l’acqua con il lievito e iniziamo a muovere le manine dentro. Aggiungiamo poi l’olio e il sale e cerchiamo di formare una palla morbida che continueremo a lavorare sul piano di lavoro.
  • Quando non si attaccherà più, mettiamo la pasta unta in superficie nella ciotola grande e la riponiamo in frigo. Il giorno seguente, due o tre ore prima del suo utilizzo la tiriamo fuori e la lasciamo ritornare a temperatura ambiente.
  • Poi piano piano la “scaravoltiamo” sul piano infarinato con la semola, adagio, senza sgonfiare (qui quando posso il lavoro lo faccio solo io), divido il panetto in due e da sotto con le mani comincio ad allargare l’impasto fino alla misura della mia teglia sempre aiutandomi con la semola.
  • Adagio la pizza così stesa (sottile) sulla carta da forno e la metto in teglia a riposare una mezz’oretta prima di essere condita e di infornarla alla massima temperatura.
  • Il condimento classico è con il pomodoro, origano e olio, poi a 5 minuti dalla fine della cottura tolgo dal forno e cospargo la mozzarella.
  • Nella versione, chiamiamola espressa, preparo due tre ore prima l’impasto con il lievito di pasta acida, metto a lievitare in un luogo riparato da correnti fredde e poi procedo dopo lievitazione avvenuta come sopra.
  • Non usiamo il mattarello, abbiamo atteso tanto tempo per avere una pasta piena di bollicine che andarle a schiacciare tutte è un “sacrilegio”, stendendo la pasta con le mani delicatamente prendendo l’impasto dal bordo e lavorandolo da sotto manterremo il tutto più soffice e vedremo a cottura ultimata il nostro bel lavoro nell’impasto con le nostre bolle.
  • Non sono una maestra pizzaiola ma così la nostra pizza ci piace, è digeribile e croccante proprio come la vogliamo noi!

 

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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