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RIFLESSIONE POST- BRODO

vai subito agli ingredienti

collage mannupn

Qui a Sassuolo girano delle strane voci riguardo al MIO brodo.
Dicono che è di mio marito.  Dicono che mio marito cucina. Dicono che questa
storia così atrocemente “divertente” è sua.
Questo no, sarà la crisi che mi spinge a fare tesoro di tutto, ma  tengo ben
stretto al petto il mio bagaglio di errori!

Renzo  alla sera (avete presente quel momento sul letto in cui si arriva al
nocciolo della questione?) mi ha detto “ti è andata grassa eh? Hai visto chi ha
preso la colpa?”. No, no, no. Penso e non dormo.
1. gli amici in questione non lo hanno letto nel blog (perché non leggono il
blog? )
2. e io che  posto ho nella Storia?
3. Per non parlare della mia dignità di narratrice!
4. e mia sorella, che è stata costretta (da me) a privarsi di un post?
5. e le mie nuove amiche del web, che si sono dimostrate così solidali e
sensibili?
Della serie invidiare il bel funerale di un morto, qui casco (come l’asino) e
lo dico: l’ho fatto io!
Ringrazio nell’ ordine
Il professore Umberto Galimberti che sabato a Sassuolo sul tema giovani e
nichilismo si è meritato 3 mestoli di brodo, quello bello ricco, il MIO per
intenderci! (ma si può pretendere di sapere cosa c’è dietro la curva? Solo con
il remoto ricordo di esserci stati. E dire IO SO e incasinare tutto?). Merita
un posto qui perché anche lui ha citato la cucina di casa: uno di 10 figli
mangiava solo se si affettava a correre in tavola perché udite udite, la
miseria educa e aiuta a stare magri!!
Gli amici dei Magazzini Criminali che hanno inaugurato una mostra ieri nelle
sale della galleria comunale offrendo a tutti lambrusco e borlenghi ( mia
sorella poi vi spiegherà di che si tratta)
L’amico ex-compagno di liceo di Renzo, lo scrittore Roberto Valentini  ( e qui
cito solo uno dei suoi romanzi “Nero Balsamico”, considerata l’attinenza
edibile con il blog!) perché ha fatto luce su quello che per me era ormai
diventato un tabù (il brodo di cappone) mettendo in evidenza, da bravo
scrittore di gialli, che il presunto colpevole è qualcuno che hai conosciuto
per forza perché raccontare è troppo bello: “Ehi Renzo cos’è quella storia del
brodo? Il cappone del contadino? Che storia, che ridere, che spasso…” Renzo si
gira,  mi guarda e sembra dirmi, “cosa ci vuoi fare, caro amore mio, vado
avanti io, è la storia che lo chiede, è il personaggio che pesta i piedi e fa i
capricci, vuole i dettagli, colorami, vestimi, fammi parlare, voglio uscire
fuori, stammi ad ascoltare, ho una storia, è qui, prendila, è tua.
“E’ mia?
“Ah, volevo ben dire.”

CHIEDO UMILMENTE SCUSA A TUTTI I CONTADINI CHE ABBIANO LETTO O NO LE MIE
SPARATE DA CUOCA DEMENTE, PRESTO MI FARO’ VIVA CON QUALCUNO DI VOI PERCHE’ HO
VISTO UNA E-MAIL DI POLLI CHE VENGONO DALLA CINA E…BRRRRR
 Della serie:  polli e buoi dei paesi tuoi!

AUUUUUU

Mannu

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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