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uovo in camicia con crostino di pane e cicoria ripassata

Uovo in camicia su crostino di pane integrale e cicoria ripassata

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Uno dei piatti preferiti dalle mie figlie, l’uovo in camicia e anche uno i quei piatti che è in grado di risolvermi parecchie cene dell’ultimo minuto.

Ci sono alcune regole d’abbinamento che per noi sono essenziali : un buon crostino di pane tostato, un contorno preferibilmente amarognolo che deve mescolarsi con il tuorlo dolce e cremoso che lo avvolgerà silenziosamente, ah dimenticavo una macinata di pepe nero, ormai sono grandi 🙂

Ci sono anche delle regole da rispettare per la sua riuscita: un pentol

ino colmo d’acqua, un po’ di aceto , niente sale che pare che disperda l’albume invece di farlo raccogliere sopra il tuorlo, acqua che deve sobbollire dolcemente , due minuti di cottura e rompere prima l’uovo in una ciotolina che vi permetterà di farlo scivolare dolcemente nel liquido di cottura.

Per quanto riguarda il vortice da fare prima di versare l’uovo, non datevi troppo pensiero, muovete con un cucchiaio l’acqua in modo concentrico e prima che si fermi lasciate cadere dolcemente in modo che l’uovo venga coinvolto in quella danza dolce che faciliterà l’avvolgimento dell’albume.

I primi magari vi verranno meno raccolti ma poi ci prenderete la mano, l’unico neo è che ne dovete fare uno alla volta così io per servire sei persone metto su di solito due pentolini e in tre volte finisco l’operazione, tanto quando si toglie dall’acqua l’uovo la cottura non andrà più avanti e si manterrà perfetto e liquido come deve essere. Se volete potete asciugare delicatamente l’uovo in camicia con un tovagliolo di carta per togliere ogni traccia di liquido di cottura e fare un bel piatto.

Un grosso saluto e un abbraccio , grazie sempre di cuore a tutti!

 

uovo in camicia con crostino di pane e cicoria ripassata

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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