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Di piantine di fragole, e di sconforti. Meno male che c’è la cioccolata !

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fragole con cioccolato bianco 3pn

Bene, bene, oggi parleremo in due, io di come è nata la ricetta e la Mannu del perché va mangiata.

Tempo fa ho acquistato delle piantine di fragole, le ho piantate con le bambine in balcone e amorevolmente annaffiate e curate, si vedevano già i pallini verdi dei frutti, quando, il cane terribile che ci tiene compagnia ha pensato bene di strappare tutto con il muso e ….dunque abbiamo dovuto ricominciare da capo. E per dimostrare a Laura ed Elisa che le fragole comprate erano più buone di quelle che sarebbero cresciute come frutto delle nostre attenzioni (pensa te che mi tocca fare) le ho trasformate coinvolgendole in una dolce merenda.

Una tavoletta di cioccolato bianco fuso, un po’ di zucchero aromatizzato con le bucce di limone e di arancia lasciato ben asciugare (questa è la vera chicca della ricetta), poi basta ricoprire le fragole di queste bontà e il dolcetto energizzante è pronto. Laura non vuole più andare a scuola, forse è stanca di stare chiusa in quella classe, di trascorrere ore e ore in teatro per le prove della recita finale (perché mai ci deve essere sono quasi 15 anni che me lo chiedo, eh si, le piccole stanno facendo la stessa scuola delle grandi)insomma i nostri figli hanno bisogno di tirarsi un po’ su. Anche a casa della Mannu quest’aria di primavera sta scombussolando le menti e così frullano certi pensieri:

Permettetemi lo sfogo.
Incrociando una sognatrice e un pensatore distratto cosa si ottiene? Io lo so per esperienza: 3 problemi.
Sul nostro matrimonio avevano scommesso in pochissimi: fra tre mesi se LO scordano (il sì, naturalmente). Non per cattiveria, Lui e Lei, per carità! Fra un po’ lei è presa dai versi di una poesia (qualsiasi- con me sono particolarmente cattiva, mi diverte) e lui con la valigia piena di capi stropicciati su un pratino verde americano che aspetta di salire sul prossimo aereo.
Mio marito è la persona in assoluto più simpatica che io conosca, ma talmente distratto che lascia pezzi di sé ovunque. Io devo girare con pesi alle caviglie perché sono fatta di un materiale repellente alla legge di gravità.
Fuori uno: Carlo. A chi il proprio maestro di musica ha inchiodato l’esecuzione al saggio per sistemargli lo strumento davanti a tutti??
Fuori due: Elena. Chi dalla mattina alla sera scorda un cambio d’ora a scuola con conseguente faccia allucinata al mattino “oh mamma matematica!”
Fuori tre: Vittorio. Chi rischia la sospensione in terza media perché pur abitando a 100 mt da scuola e sveglio dalle 7 riesce ad arrivare 10 minuti in ritardo tutte le mattine?
A voglia dirgli fate, mettete, lavate, sistemate, ricordati, appunta, scrivi, ripassa, ripeti, spegni, scollega, memorizza, memorizza, memorizza.
Oggi sono a pezzi. Stanca.
E’ dalla prima elementare che telefonano a qualcuno per chiedere i compiti.
E’ dalla prima elementare che mi sento dire bravo MA, intelligente MA, educato MA.
Manca il materiale.
Non finisce i compiti.
Ha un diario incomprensibile (vero eh, il piccolo scrive in codice)
Cade dalle nuvole. Si giustifica e ride. Ride. (Elena) Addirittura è strana (dico ma come ti permetti. Strano sarai poi tu!)
Ha il dono dell’ubiquità, è qui e altrove nello stesso tempo -magari in un pezzo rock (Carlo).

Crescono, ma crescono a modo loro. Io gli insegno, ma io sono io, a modo mio. Il padre gli dà il buon esempio, ma il padre lotta e combatte. a modo suo. E allora?
E’ quel “a modo loro” che sento più che mai oggi in dovere di tutelare. Mi sembra la cosa più importante perché arrivino a una buona conoscenza di sé. Mi sembra la cosa giusta da fare per aiutarli a intraprendere con i propri mezzi il cammino della vita. Per cambiare, migliorarsi, crescere e diventare persone felici. Trovare in sé la voglia di fare meglio al di là di voti, giudizi e classifiche. Disposti al sacrificio ma pronti a rincorrersi.
Sciolgo i nodo delle frustrazioni che gli altri mi vorrebbero dare, e dico felice e contenta: ragazzi miei, andate alla grande!  .    .    .
Ci siete??
Siete collegati??
Funziona questo arnese??
1- 2- 3- prova. prova. Prova!

 

Dai Mannu resisti, prova queste fragole a noi hanno fatto bene!!

fragole con cioccolata biancapn

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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