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Asparagi, ricotta e pasta per “ il mio nido d’Amore”!

vai subito agli ingredienti

Ecco qua, questa volta voglio dedicare questa ricetta alle mamme, si perchè questo è un piatto che vi potrà dare grandi soddisfazioni. Non è un piatto complicato, faticoso o impegnativo, ma è pieno di suggestione. Già partendo dal nome “il mio nido d’amore” si capisce che nella ricetta non c’è solo un assemblaggio di ingredienti ma un mettere insieme di sentimenti positivi per il cibo, per la cucina, per le cose belle, sentimenti accoglienti, rassicuranti, “da cuocere e da mangiare”.


E chi più delle mamme può capire queste mie parole, quelle donne che costruiscono il loro nido solido e fanno in modo che sia sempre accogliente, lavorando instancabilmente ogni giorno, ogni notte, che sono forti, coraggiose e orgogliose di quello che fanno. L’elaborazione di questa ricetta è molto semplice, gli ingredienti sono gli asparagi, la ricotta e la pasta, è un piatto stagionale che vale davvero la pena di essere proposto in famiglia, lo so che gli asparagi magari non piacciono a tutti i bambini, ma se avete ragazzi dai gusti decisi, proponeteglielo, offrite il vostro nido d’amore, un occasione in più per confermare il vostro affetto la vostra cura, la vostra attenzione per loro. Ringrazio ufficialmente la compagna di avventura nella sperimentazione del piatto nonch’è padrona “del nido “dove abbiamo mangiato per la prima volta lo sformatino di asparagi, nonch’è modella d’eccezione nella foto sopra, signori e signore…ta-tan…la Mannu!!!!

Gli sformatini di asparagi e ricotta

14 MiniPorzioni
Facile
20 minuti

Ingredienti

  • 1 kg di asparagi da pulire ( 500/600 g puliti circa)
  • 1 confezione di pasta sfogliavelo
  • 450-500 g di ricotta di pecora
  • 60-80 g di parmigiano
  • alcune uova di quaglia ( per la presentazione)

Per la vellutata:

  • 1/2 l di acqua di cottura degli asparagi
  • 30 g di burro
  • 20 g di farina

Per la fonduta:

  • 300 ml di besciamella liquida
  • 50 g di formaggio (pecorino, fontina)
  • 1-2 bustine di zafferano per dare colore

­Procedimento

  • Il procedimento è molto semplice: ricavate dagli asparagi la parte più tenera (eliminatene circa un terzo dalla base) pulire la verdura raschiandola con un coltello bene per togliere la terra che si nasconde nelle foglioline attaccate lungo l’asparago.
  • Tagliateli a tocchetti regolari (se volete conservatene alcuni interi e cuoceteli a parte per la presentazione finale del piatto) e metteteli a cuocere in una pentola con acqua bollente salata per circa 10 min o fino a quando non saranno diventati morbidi.
  • Scolate gli asparagi tenendo l’acqua che utilizzerete per la vellutata. Fate sciogliere in un pentolino il burro, unite la farina, mescolate bene e allungate la salsa con il brodo di cottura degli asparagi.
  • Frullate circa metà degli asparagi cotti con la salsa vellutata ottenendo così una crema verde, abbastanza liquida, servirà come base per gli sformatini e permetterà alla pasta di cuocersi meglio (su usate la pasta fatta in casa e precedentemente cotta, potete anche tenere la salsa più densa).
  • Prendete un foglio di pasta e ricavate 9 quadratini uguali, prendete uno stampino ben imburrato e cominciate a comporre lo sformatino. Versate una cucchiaiata di vellutata, poi adagiate un quadratino di pasta, continuate con un altro cucchiaio di salsa.
  • Poi aggiungete due o tre pezzetti di verdura, un po’ di parmigiano un po’ di ricotta sbriciolata con le mani (quando lo mangiate si deve vedere il bianco della ricotta, gli ingredienti, devono, a mio parere, essere ben distinti) poi ricominciate il giro delle farcie, ricavando così circa 14 porzioni.
  • Cuocete nel forno caldo per circa 20 min a 180°. Se volete accompagnate da una salsa besciamella con l’aggiunta di formaggio (pecorino, fontina, parmigiano) e zafferano per donare il colore del sole e un asparago intero bollito per richiamare il contenuto.
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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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