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Ovvio…basta saperlo!

vai subito agli ingredienti

OGGI OSPITO RACHELE,  I SUOI CONSIGLI SONO STREPITOSI, LEGGETE COSA CI SCRIVE:

Ciao, mi chiamo Rachele, sono visitatrice compulsiva di questo blog (dovrò mica farmi disintossicare eh!), e sono amica di Natalia. L’idea di questo post è nata per caso, dopo che ho letto in una rivista tedesca dei consigli pratici, spesso molto semplici ed intuitivi, che possono aiutarci a risolvere in maniera veloce ed economica i piccoli problemi che affrontiamo quotidianamente nel disbrigo delle faccende domestiche.

Traducendone a Natalia alcuni al volo, siamo rimaste favorevolmente colpite dal loro consapevole basso impatto ambientale, perché ci hanno un po’ ricordato i saggi consigli delle nonne, quando ancora la chimica o la pubblicità martellante e a volte subliminale, non avevano ancora invaso così pesantemente la nostra quotidianità. Così ci siamo dette: “Ma perché invece di sprecare non proviamo a riciclare di più, opponendoci così alla filosofia imperante dell’usa e getta che, se protratta nel tempo, renderà il nostro mondo una discarica?” Detto, fatto. Così eccomi qua, coinvolta dalla “vulcanica” padrona di casa, a dispensare consigli che, se funzionano per i tedeschi, forse funzioneranno anche per noi, e magari ci riducono anche un po’ lo spread … ehm, volevo dire lo stress.

Probabilmente qualcuno di questi sarà già noto, dato che spesso si tratta di rimedi tampone o improvvisazioni dell’ultimo minuto, alcuni sono esilaranti, mentre altri ancora sembrano provenire direttamente dallo zio Paperone. Ne ho provati molti e ce ne sono di efficaci e meno, comunque mi raccomando perché, sebbene frutto di esperienza (altrui), sempre consigli restano, e spetta a noi vagliarli!
Lo stile dell’articolo, con il suo impersonale e monotono elenco numerato, rispecchia la proverbiale precisione teutonica, dando quasi l’impressione di volerci impartire una lista di ordini, perciò lo ho rielaborato, cercando di adattarlo al tono solare e familiare di questo blog ed alla vitalità che sprizza da tutti i suoi byte.
Ma adesso bando alle ciance, ad esempio lo sapete che ….

L’aceto, non è un segreto, è sicuramente un “must” grazie al suo potente effetto anticalcare, pertanto veniamo caldamente invitate a versarlo (puro o diluito con una parte di acqua) in un erogatore spray e ad usarlo giornalmente per la pulizia di bagni e lavelli sostituendolo, o almeno alternandolo, agli altri prodotti. Lo si può nebulizzare direttamente sulle superfici, si passa la spugna e si risciacqua facilmente. In caso di residui più ostinati si può impregnare di aceto un foglio di carta cucina e lasciarlo in posa sulla parte, ad esempio sul telefono della doccia, avvolto alla base del rubinetto, o nel wc dove spesso si forma l’antipatica scia che gocciola dal cassone. Se i nostri rubinetti sono dotati di frangi getto (che sarebbe quella valvola con retina avvitata dove esce il getto d’acqua), sarebbe bene ogni tanto svitarli e lasciarli immersi in aceto, meglio se caldo. Se per caso ci si è bruciato malamente del cibo in pentola togliamo il grosso, la rimettiamo a bollire con l’aceto e la pulizia risulterà più semplice. Altro effetto strabiliante è quello sugli apparecchi ortodontici mobili dei nostri figli: una volta a settimana immergiamoli in un bicchiere colmo di aceto e poi, mentre li risciacquiamo, diamo una veloce passata con lo spazzolino e torneranno come nuovi. Per fortuna al momento non posso verificarne l’effetto sulle dentiere e spero proprio di scoprirlo il più tardi possibile. C’è chi lo usa per la manutenzione ordinaria della vaporiera, della macchina per il caffè e della caldaia del ferro da stiro. Le più coraggiose lo adoperano per ripulire dal calcare gli elettrodomestici con il getto di vapore ed addirittura le lavatrici facendo andare dei cicli a vuoto … mai porre limiti alla fantasia. A tale proposito qualcuno aggiunge mezzo bicchiere di aceto al risciacquo della lavatrice. Infine vi piacciono i cavoli lessi ma non gradite l’odore che rilasciano? Se infilzate un pezzo di pane imbevuto di aceto sui rebbi di una forchetta, che poggerete in equilibrio (ce la si può fare) sulla pentola mentre li lessate, l’odore risulterà molto meno persistente.

Per la lavastoviglie il detersivo in monodose è sicuramente molto pratico, ma per un lavaggio mediamente sporco la dose si può tranquillamente ridurre tagliando la pasticca a metà ed usando il resto in seguito. Inoltre, inserendo una fetta di limone nel cestello delle posate, potremo anche fare a meno di comprare il deodorante.
Le tende ingiallite tornano più bianche se al lavaggio aggiungiamo una tazza di sale da cucina o due bustine di lievito in polvere per dolci. E se le tende invece sono ingrigite? Beh, non è specificato, però … tentar non nuoce.
La grigliata è ottima, peccato poi ci sia l’incubo di passare le ore a sgrattugiare i resti. Se però avvolgiamo la grata in fogli di giornale bagnati, lasciando agire per una notte, il giorno dopo i residui si staccheranno più facilmente. Occhio però a non far seccare la carta rischiando così di raddoppiarci il lavoro.
Per dare una veloce lucidata all’acciaio si può strofinare la superficie con mezza patata cruda e poi ripassare con un panno leggermente umido (se vedete aloni di bagnato, meglio asciugare). E con la metà che eventualmente avanza cosa facciamo? La possiamo affettare e mettere sugli occhi: fa sparire borse, occhiaie ed anche gli uomini nel raggio di due metri … chissà se è un bene o un male.

(oh, no, avete scoperto il  mio segreto…. )

Se il mascara si è un po’ seccato e fa i grumi, tenendolo un paio di minuti ben chiuso sotto un getto di acqua bollente vedrete che ritornerà ad essere più fluido, così potremo continuare ad usarlo ancora. Lo stesso si può fare con gli ugelli ostruiti (fori) delle bombolette spray (avete presente la lacca che usiamo rarissime volte?). L’acqua bollente scioglie i residui e noi non dovremo buttare via una bomboletta mezza piena (se non dovesse funzionare la prima volta, asciughiamo e riproviamo). Attenzione però soprattutto agli spray non ecologici … il calore intenso potrebbe tramutarli in bombe a mano!
L’acqua di cottura di verdure e uova, fatta raffreddare, costituisce un ottimo fertilizzante naturale, ed anche i fondi del caffè, aggiunti al terriccio, assolvono la stessa funzione. Una signora abbastanza attempata mi ha riferito che l’acqua di cottura della pasta e del riso, ricche di amido, hanno un buon potere sgrassante e pare che “fissino” i colori scuri e restituiscano compattezza alle fibre dei capi lasciati in ammollo per un paio di ore. Visto però che poi l’odore non è dei migliori ed il capo va comunque lavato non ne vedo l’utilità pratica, ma se qualcuna di voi volesse tentare … beh ci faccia poi sapere.
Se avete il latte solare avanzato dalla scorsa estate…

Il seguito, se vorrete, potrete leggerlo nel prossimo post.

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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