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Feste in casa: torta teschio dei pirati

vai subito agli ingredienti

Coraggio? No, buona organizzazione ,un po’ di spazio, ottimi aiutanti e un paio di animatrici d’eccezione le sorelle maggiori.

Lo so che non è da tutti ma quando ci sono queste possibilità, fare le feste in casa è sempre quello che preferisco.
Diamo una ridimensionata a quelle mega feste poco personali con animatori che vanno da un festeggiamento all’altro riproponendo gli stessi giochi cambiando solo il nome del bambino di turno e che per farsi sentire negli ampi spazi messi a disposizione usano microfoni assordanti con musiche dal volume eccessivo proponendo giochi a volte davvero stupidi.
Con 4 figlie ho alle mie spalle un numero molto considerevole di partecipazioni , ne ho viste “di ogni” come si dice e proprio per questo dico: non ce la faccio più.
Vi confesso che quando ricevo questo tipo di inviti mi accorgo sempre di più di essere diventata intollerante, a volte lascio che “scivolino” in un dimenticatoio volontario con la speranza che anche le bambine , prese dalle loro giornate piene, non se ne ricordano più.
Non si fa? Che ne pensate voi, volete convincermi del contrario..
Sarà difficile perchè vi troverete a parlare con una mamma che con la prima figlia, 3 anni, e l’altra di appena uno, ha organizzato la festicciole a casa con il teatrino (ovviamente homemade) con l’aiuto di una ragazza, allora la nostra occasionale babysitter scout, accorgendosi alle 12,30 di avere in atto una paresi facciale , ma che impavida e ignara delle conseguenza, è andata avanti imbottendosi di cortisone e mostrando a tutti quella faccia deturpata, non so come i bambini non si fossero spaventati…avete capito il soggetto?

Ma questo è stato solo l’inizio della mia avventura nel campo delle feste il resto ve lo racconterò più avanti..
Per Elisa abbiamo organizzato in casa una festa a tema : I pirati. La parte ludica è stata preparata da Silvia, giochi esclusivamente per abili pirati coraggiosi, il trucco e parrucco è stato portato a termine da Chiara , all’inizio ogni bambino è stato trasformato in un temibile bucaniere dall’occhio nero con cicatrici e bandana sulla testa, la merenda invece l’ho preparata io, e anche qui ho cercato di proporre alcune preparazioni per richiamare la festa.
Ora vi propongo la torta che avevo messo al centro della tavola, che non era quella delle candeline ma che serviva per entrare nel tema: Il teschio con i dobloni per i più coraggiosi.
Una buonissima crostata alla ricotta che inutile dirlo è stata “fatta fuori tutta!”

La torta teschio dei pirati

1 torta
Media
1 ora 10 minuti
35 minuti

Ingredienti

  • 500 g di farina
  • 300 g di burro
  • 200 g di zucchero
  • 400 g di ricotta
  • 5 tuorli uovo
  • 1 uovo
  • zucchero a velo qb

­Procedimento

  • Preparate la pasta frolla: sabbiare il burro con la farina, aggiungete lo zucchero e infine le uova. Lavorate poco e mettete a riposare almeno un’oretta.
  • Una volta trascorso il tempo prendete la pasta stendetela, ricavate da un foglio di carta da forno la sagoma del teschio, appoggiatela sulla pasta e ritagliate la figura.
  • Mettete a cuocere per 15 minuti bucherellando a 180 gradi.
  • Togliete la base dal forno, mescolate alla ricotta setacciata l’uovo, lo zucchero (qb) e distribuite il composto sulla base di frolla.
  • Ritagliate dall’altra pasta una sagoma rimanendo più abbondante di circa mezzo centimetro dal disegno, e appoggiatela delicatamente (operazione che richiede un po’ di abilità e pazienza..) come coperchio chiudendo bene i bordi.
  • Mettete di nuovo in forno per altri 20 minuti.
  • Con la pasta rimanente ricavate dei biscotti rotondi che saranno i vostri dobloni decorandoli una volta freddi con il cioccolato fuso.
  • Spolverate la torta di zucchero a velo e decoratela con caramelline.
  • Ecco una bella torta della tradizione italiana, fatta in casa con ingredienti genuini, decorata e buona!


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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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